sabato 14 maggio 2016

CHIESA – PAPA FRANCESO – LE RIFORME NEL GOVERNO DELLA CHIESA E DEL VATICANO iniziate il 13 aprile 2013 terminate il 18 luglio 2013 in fase di completamento. Messaggio profetico della Madonna di Anguera in fase di svolgimento n. 3.830 - 8 giugno 2013 - Cari figli, in ginocchio e in preghiera, adorate mio Figlio Gesù nell’Eucaristia. Nella vostra preghiera con Gesù, ascoltatelo. Egli vuole parlarvi. Prostratevi davanti a lui e adoratelo veramente. La vostra forza e vittoria sono nell’Eucaristia. Davanti a Gesù, pregate per la Chiesa. PREGATE PER PAPA FRANCESCO. LA CHIESA CAMMINA VERSO UN FUTURO DOLOROSO. DELLE DECISIONI CONTRARIERANNO MOLTI E IL CAMMINO DEL CALVARIO SARA’ DOLOROSO. Sono vostra Madre e vi amo. Coraggio. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità.


3.830 - 8 giugno 2013
Cari figli, in ginocchio e in preghiera, adorate mio Figlio Gesù nell’Eucaristia. Nella vostra preghiera con Gesù, ascoltatelo. Egli vuole parlarvi. Prostratevi davanti a lui e adoratelo veramente. La vostra forza e vittoria sono nell’Eucaristia. Davanti a Gesù, pregate per la Chiesa. PREGATE PER PAPA FRANCESCO. LA CHIESA CAMMINA VERSO UN FUTURO DOLOROSO.  DELLE DECISIONI CONTRARIERANNO MOLTI E IL CAMMINO DEL CALVARIO SARA’ DOLOROSO. Sono vostra Madre e vi amo. Coraggio. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace. 

Papa Francesco
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Le riforme nel governo della Chiesa e del Vaticano

Papa Francesco celebra la messa della veglia pasquale nel 2016

La riforma della Curia

Il 13 aprile 2013 un comunicato della Segreteria di Stato annuncia che papa Francesco ha costituito un gruppo di cardinali "per consigliarlo nel governo della Chiesa universale e per studiare un progetto di revisione della Costituzione Apostolica Pastor bonus sulla Curia Romana". Gli otto porporati scelti sono Óscar Andrés Rodríguez Maradiaga, con funzione di coordinatore, salesiano e arcivescovo di TegucigalpaGiuseppe Bertello, presidente del Governatorato dello Stato della Città del VaticanoFrancisco Javier Errázuriz Ossaarcivescovo emerito di Santiago del Cile ed ex presidente del Consiglio episcopale latinoamericanoOswald Gracias, arcivescovo di BombayReinhard Marx, arcivescovo di Monaco e FrisingaLaurent Monsengwo Pasinya, arcivescovo di KinshasaSean Patrick O'Malleycappuccino e arcivescovo di BostonGeorge Pell, arcivescovo di Sydney. Il segretario è Marcello Semerarovescovo di Albano. Il 28 settembre, "dopo matura riflessione", papa Francesco mediante un chirografo, ha istituito tale gruppo di cardinali "come un «Consiglio di Cardinali»".[123] La prima riunione si è svolta dal 1º al 3 ottobre.[124][125] Il 2 luglio 2014 entra a far parte del Consiglio il cardinale Pietro ParolinSegretario di Stato.[126]
Il 27 giugno 2015 è stata istituita la Segreteria per la comunicazione con il compito di "rispondere all'attuale contesto comunicativo, caratterizzato dalla presenza e dallo sviluppo dei media digitali, dai fattori della convergenza e dell’interattività" e anche di ristrutturare complessivamente, attraverso un processo di riorganizzazione e di accorpamento, "tutte le realtà che, in diversi modi, fino ad oggi, si sono occupate della comunicazione", al fine di "rispondere sempre meglio alle esigenze della missione della Chiesa".
Il 15 agosto 2016 è stato costituito il Dicastero per i laici, la famiglia e la vita, in cui sono confluiti il Pontificio consiglio per la famiglia e il Pontificio consiglio per i laici.

La riforma dello IOR

Il 24 giugno 2013 papa Francesco ha istituito "una Pontificia commissione referente sull'Istituto per le opere di religione che raccolga puntuali informazioni sulla posizione giuridica e sulle varie attività dell'Istituto al fine di consentire, qualora necessario, una migliore armonizzazione del medesimo con la missione universale della Sede Apostolica". Questa commissione, composta da cinque membri e presieduta dal cardinale Raffaele Farina, ha la facoltà di accedere a "documenti, dati e informazioni necessari allo svolgimento delle proprie funzioni istituzionali" anche se coperti da segreto d'ufficio.
Tale commissione, una volta terminate le indagini, dovrà consegnare al Papa una relazione conclusiva. Oltre al presidente Farina, fanno parte della commissione il cardinale camerlengo Jean-Louis Tauran (che fa parte anche della commissione cardinalizia di controllo dello IOR), la professoressa Mary Ann Glendon, come coordinatore monsignor Juan Ignacio Arrieta Ochoa de Chinchetru e nella qualità di segretario monsignor Peter Bryan Wells.[128]
Il 28 novembre 2013, papa Francesco ha nominato suo segretario particolare monsignor Alfred Xuereb, delegato per la Pontificia commissione referente sullo IOR.
Il 15 gennaio 2014 ha rinnovato, per il successivo quinquennio, la Commissione cardinalizia di vigilanza dell'Istituto per le opere di religione, che risulta ora composta dai cardinali Christoph Schönborn, arcivescovo di ViennaThomas Christopher Collins, arcivescovo di TorontoJean-Louis Tauran, presidente del Pontificio consiglio per il dialogo interreligiosoSantos Abril y Castelló, arciprete della Basilica di Santa Maria Maggiore e da Pietro ParolinSegretario di Stato.[129]

La riforma del Codice Penale vaticano

Papa Francesco in papamobile saluta i fedeli in piazza San Pietro
L'11 luglio 2013 il Papa ha varato, con un motu proprio entrato in vigore il 1º settembre 2013, una serie di misure che riformano il Codice Penale vaticano, adeguandolo alle normative internazionali e modificando la legislazione vaticana, di fatto ferma al Codice Zanardelli, se si eccettuano alcune modifiche (quali ad esempio lo spaccio di sostanze stupefacenti), per le quali le autorità vaticane hanno dovuto cercare altre fonti nel loro ordinamento giuridico[130]. È stata abolita la pena dell'ergastolo, sostituita dalla pena della reclusione da 30 a 35 anni, e sono stati dichiarati reati la tortura, i "delitti contro i minori" (vendita, prostituzione, arruolamento e violenza sessuale), la pedopornografia e la detenzione di materiale pedopornografico, gli atti sessuali con minori, i "delitti contro l'umanità" (genocidio e apartheid); sono inoltre state inasprite le pene per i reati di corruzione. Con il motu proprio l'imputato è presunto innocente fino a sentenza definitiva e sono stati regolamentati i criteri per l'estradizione.
Le disposizioni della riforma si applicheranno non solo allo Stato della Città del Vaticano, ma anche all'ambito della Santa Sede, in maniera da rendere perseguibili da parte degli organi giudiziari vaticani anche i reati commessi al di fuori dello Stato[131].

La riforma economica della Santa Sede

Il 18 luglio 2013 ha istituito una commissione referente che dovrà raccogliere informazioni sulle questioni economiche che interessano la Santa Sede. I membri della Commissione sono laici, esperti di "materie giuridiche, economiche, finanziarie e organizzative", già consulenti o revisori di istituzioni economiche vaticane o ecclesiastiche. Unico ecclesiastico è il segretario. Gli otto membri sono: Joseph F.X. Zahra, che ne è il presidente, monsignor Lucio Ángel Vallejo Balda (segretario della Prefettura degli Affari Economici), Jean-Baptiste de Franssu, Enrique Llano, Jochen Messemer, Francesca Immacolata Chaouqui, Jean Videlain-Sevestre e George Yeo.[132]
Il 24 febbraio 2014 sono stati istituiti la Segreteria per l'economia e il Consiglio per l'economia, con il compito di armonizzare le politiche di controllo riguardo alla gestione economica della Santa Sedee della Città del Vaticano.
Il 2 novembre 2015 monsignor Lucio Ángel Vallejo Balda e Francesca Immacolata Chaouqui vengono arrestati dalla Gendarmeria Vaticana perché implicati nella divulgazione di documenti riservati riguardanti gravi scandali finanziari all'interno della Chiesa.[133][134]

La riforma della pena di morte nel catechismo

Nell'agosto 2018 Bergoglio fa eliminare la pena di morte dal Catechismo tramite la revisione dell'articolo numero 2267.[135][136]
«Per molto tempo il ricorso alla pena di morte da parte della legittima autorità, dopo un processo regolare, fu ritenuta una risposta adeguata alla gravità di alcuni delitti e un mezzo accettabile, anche se estremo, per la tutela del bene comune. Oggi è sempre più viva la consapevolezza che la dignità della persona non viene perduta neanche dopo aver commesso crimini gravissimi. Inoltre, si è diffusa una nuova comprensione del senso delle sanzioni penali da parte dello Stato. Infine, sono stati messi a punto sistemi di detenzione più efficaci, che garantiscono la doverosa difesa dei cittadini, ma, allo stesso tempo, non tolgono al reo in modo definitivo la possibilità di redimersi»
(Papa Francesco, 2 agosto 2018)

L'impegno per la pace in Siria

Papa Francesco alla finestra del Palazzo Apostolico durante l'Angelus
Papa Francesco ha rivolto, durante l'Angelus del 1º settembre 2013, un appello universale per la pace al fine di evitare iniziative militari in Siria. Nel condannare l'uso di armi chimiche nella guerra civile siriana, ha affermato:
«C'è un giudizio di Dio e della storia sulle nostre azioni a cui non si può sfuggire. Esorto la comunità internazionale a iniziative basate sul dialogo e sul negoziato.[137]»
Per rafforzare l'impegno per la pace nel mondo, Bergoglio ha quindi indetto una giornata di digiuno e preghiera per il successivo 7 settembre[137][138].
L'iniziativa per la pace è stata inoltre affiancata, a livello diplomatico, da una lettera rivolta ai leader del G20 in riunione a San Pietroburgo e dall'illustrazione di un piano di riconciliazione in tre punti agli ambasciatori accreditati presso la Santa Sede[139].

La tutela dell'ambiente

Nell'omelia della messa inaugurale del pontificato, il papa ha richiamato l'esempio di san Francesco di Assisi per invitare tutti ad aver rispetto per ogni creatura di Dio e per l'ambiente in cui viviamo. Nella stessa occasione ha rivolto un appello ai governanti e a tutti gli abitanti del pianeta perché tutelino l'ambiente.[140] La sua seconda enciclica Laudato si' è dedicata in gran parte proprio alle problematiche ambientali.

La lotta alla pedofilia e ai comportamenti sessuali inappropriati nel clero

Il 5 aprile 2013 papa Francesco, ricevendo in udienza l'arcivescovo Gerhard Ludwig Müller, prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, gli "ha raccomandato che la Congregazione, continuando nella linea voluta da Benedetto XVI, agisca con decisione per quanto riguarda i casi di abusi sessuali, promuovendo anzitutto le misure di protezione dei minori, l'aiuto di quanti in passato abbiano sofferto tali violenze, i procedimenti dovuti nei confronti dei colpevoli, l'impegno delle Conferenze episcopali nella formulazione e attuazione delle direttive necessarie in questo campo tanto importante per la testimonianza della Chiesa e la sua credibilità".[141]
Il 15 maggio 2013, dopo l'appello dell'arcivescovo di Glasgow Philip Tartaglia, papa Francesco ha allontanato il cardinale scozzese Keith O'Brien. Per l'arcivescovo emerito di Saint Andrews ed Edimburgo è stato previsto l'abbandono della Scozia e il ritiro per un percorso di penitenza e preghiera.[142] Il cardinale O'Brien si era dimesso in febbraio dopo che alcuni quotidiani britannici avevano pubblicato denunce di comportamenti sessuali inappropriati nei confronti di tre sacerdoti. Il 20 marzo 2015 la Sala Stampa della Santa Sede ha annunciato che papa Francesco ha accettato la sua rinuncia ai diritti e alle prerogative del cardinalato previsti dai canoni 349, 353 e 356 del Codice di diritto canonico[143]. O'Brien ha perso così il diritto di partecipare a un eventuale conclave, ai concistori e ad ogni riunione riservata al Sacro Collegio[144].
Il 5 dicembre 2013, il cardinale Sean Patrick O'Malley ha annunciato che, su proposta del Consiglio dei Cardinali, il papa ha approvato l'istituzione di una Commissione per la protezione dei fanciulli; l'istituzione ufficiale è avvenuta il 22 marzo 2014.[145]
Nonostante questo, il 5 febbraio 2014, le Nazioni Unite hanno chiesto che il Vaticano "rimuova immediatamente" tutti i sacerdoti riconosciuti colpevoli o sospettati di abusi su minori e li denunci alle autorità.[146][147]
L'11 aprile 2014, nel corso dell'udienza all'Ufficio Internazionale Cattolico dell'Infanzia, papa Francesco ha confermato l'impegno nella lotta contro la pedofilia e ha chiesto perdono per gli abusi commessi sui minori da parte dei sacerdoti:
«Mi sento chiamato a farmi carico di tutto il male che alcuni sacerdoti – abbastanza, abbastanza in numero, ma non in proporzione alla totalità - a farmene carico e a chiedere perdono per il danno che hanno compiuto, per gli abusi sessuali sui bambini. La Chiesa è cosciente di questo danno. È un danno personale e morale loro, ma di uomini di Chiesa. E noi non vogliamo compiere un passo indietro in quello che si riferisce al trattamento di questo problema e alle sanzioni che devono essere comminate. Al contrario, credo che dobbiamo essere molto forti.[148]»

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